Da moltissimi
anni a Milis
si fa la
così detta “Festa
dei Ceci”, molto amata
da tutti i
milesi, che consiste
nella preparazione e distribuzione a
tutta la
popolazione
di un buonissimo
e saporito piatto di
ceci conditi, secondo un'antica ricetta, con
pezzi di lardo, olio e finocchietti selvatici.
“la tradizione popolare" dice che questa
festa ha origine
da un lascito
del Sacerdote Giorgio
Mastinu che aveva destinato un terreno di sua proprietà,
nella
località di Barigadu,
dove dovevano essere coltivati dei
ceci per
preparare
un buon piatto
da distribuire ai poveri di
Milis nel giorno
della
festa di San Giuseppe
il 19 Marzo
di ogni anno. Altri dicono anche che l'autore del lascito sia stato un certo Giuseppe
Mastinu che fu Parroco a Milis nel 1881 ma nell'elenco dei
Parroci di Milis non figura mai uno con quel nome e nel
1881 era Parroco di Milis il Teologo Sebastiano Alessi Porcu
e dopo di lui Salvatore Cadoni sino al 1889 al quale
subentrò poi il sacerdote Giorgio Mastinu il vero autore del lascito. Senza
voler togliere niente all’importanza
ed alla bellezza
di questa festa,
abbiamo voluto approfondire
la sua vera
origine.
Per
questo abbiamo svolto
un’indagine consultando l’Archivio ed il
Libro Storico della
Parrocchia di Milis
che fu iniziato
a compilare l’anno
1939 dal Parroco
Sac. Bachisio Marongiu (nella fotografia a sinistra) che si
era avvalso delle
testimonianze della popolazione
e dei documenti esistenti
nell’archivio della Parrocchia e
della Curia Arcivrescovile di Oristano.
- Esito della ricerca -
§- Il
Sacerdote Giorgio Mastinu
che fu Parroco
a Milis da
Marzo 1889 a
Settembre 1895 morì a Milis
il 10 Maggio 1901 (era molto devoto a S. Giuseppe).
Nel
suo testamento olografo
redatto il giorno 8 Marzo 1901 nominava Esecutore
Testamentario il Parroco
pro tempore di Milis al
qual lasciava tutti
i suoi beni
per costituire un
Legato di
Culto e di
Beneficenza
Don
Mastinu nel suo
testamento non parla
mai di ceci
o di terreno dove coltivarli
ma dice, dopo
la sua morte,
di
vendere tutto
il suo patrimonio
e dopo aver
dato alcune somme, da lui stabilite,
ai suoi parenti, di
investire il rimanente
in Rendita Governativa
i cui interessi
dovevano essere usati,
in perpetuo, per fare alcune
funzioni religiose, un’elemosina ai
poveri ( 40 lire) ed il
restante in premi ai Parrocchiani di Milis più meritevoli nella
Dottrina Cristiana.

A
pagina 28 del
Libro Storico appare
per la prima
volta, tra parentesi, la
parola “ceci” e questo
vuol dire che nel 1939, quando
Don Mrongiu iniziò
a compilare il
Libro Storico, ai
poveri, al posto
dei soldi, si
davano i ceci. Dopo
la morte di
Don Mastinu, per controversie sorte con i suoi parenti, si
poté dare esecuzione alle sue disposizioni testamentarie solo
nel 1920 (Libro Storico pag. 56)
Dopo
tale data, quando
si iniziò a
dare l’elemosina ai
poveri, che dovevano
essere sicuramente molti,
forse saranno sorte difficoltà
e malcontenti nella
spartizione che avranno
portato il Parroco
pro tempore, esecutore
testamentario, a scegliere
qualcosa che potesse soddisfare meglio
la distribuzione di
quella piccola elemosina
accontentando tutti. Un pasto
caldo e nutriente
sarà sembrata di sicuro la
soluzione migliore. E' possibile che nel tempo questi ceci, per risparmiare, siano stati coltivati da qualche parrocchiano in un chiuso di proprietà della chiesa che c'era nei pressi di Barigadu.
Per questo, forse, molti col tempo avranno pensato che quel chiuso fosse stato donato dal Sacerdote Giorgio Mastinu i cui beni, invece, vennero tutti venduti come lui stesso aveva disposto nel suo testamento
In
base ai documenti
del Libro Storico quindi,
possiamo far iniziare
“la festa dei
ceci” a Milis
dal 1920 che
ha sempre coinvolto
tutta la popolazione
che si è
sempre prodigata per
aiutare i più
poveri e i
meno fortunati.
Per
avere un’idea di
come si svolgeva
nel passato questa
festa abbiamo scelto
alcune fotografie fatte
nel 1950/53 (?)
da Don Cesario
Sias che fu
Parroco a Milis
dal 1947 al
1986.
Sotto la direzione di Suor Maria tutti i volontari : le Dame di Carità, le Damine, le Piccole Amiche in collaborazione con le Figlie della Carità preparano i "Ceci" nei locali dell'Asilo Infantile di Milis.
I muddighinasa, il pane da accompagnare al piatto dei ceci.
Ordinatamente, in doppia fila, si aspetta pazientemente la distribuzione dei ceci
I volontari si riposano dopo il lavoro.
Autorità e partecipanti posano per una foto ricordo.
In prima fila, il primo signore a sinistra col berretto nero, è Giuseppe Ortu di Milis che in quell'occasione aveva donato i ceci per la festa.
§- Purtroppo
però col tempo la svalutazione,
che ha reso irrisoria la somma disponibile per l'acquisto dei ceci e delle altre materie prime e la sempre
più frequente mancanza di locali
idonei per la
preparazione e la
distribuzione dei ceci stava provocando la veloce decadenza di questa
festa che
rischiava anche di
scomparire. §-Fortunatamente grazie
alla sensibilità, all’amore
per
il suo paese con la sua storia e le
sue tradizioni, del Commendatore
Cicito Vacca di Milis (foto a sinistra) e dei suoi discendenti, che hanno ospitato, a loro spese, la manifestazione negli "Istituti Riuniti di Assistenza Sociale - Villa San Giuseppe-", questa
festa si è
conservata sino ad oggi in tutto
il suo splendore
riuscendo ancora a
coinvolgere e ad
entusiasmare non solo tutta la
popolazione di Milis ma anche tutti i numerosi visitatori provenienti da fuori.