La facciata della chiesa di Santu Lussurzeddu era rivolta a Nord ed era sormontata da un campanile a vela ad un solo fornice. Il lato ad OVEST della chiesa. In primo piano si vede una grande piattaforma riferibili ai resti ad una grande vasca per la raccolta dell'acqua che proveniva dalla vicina sorgente detta "fontana di Santu Lussurgeddu" da dove oggi parte l'acquedotto di San Vero Milis (freccia verde nella cartina dell' IGM) . La costruzione è molto antica e forse risale al periodo romano. E' possibile che in questo sito ci fosse una "stazione di sosta" lungo la strada che da Tarros/Cornus portava a Forum Traiani (Fordongianus) passando per Milis. Davanti alla facciata della chiesa, dove anticamente passava la strada, è stata raccolta una moneta romana (Asse) con le figure di Giano bifronte e la prora di nave. Il lato OVEST visto dall'interno. Cartine del Catasto De Candia (1847) e dell'I.G.M. (1900) dove è indicata, con un quadrato rosso, l'ubicazione della chiesa. Nella cartina dell' IGM la chiesa si trova nel territorio del Comune di Milis mentre nella carta del Catasto De Candia si trova nel territorio del Comune di San Vero Milis. Questo è successo perché in tempi recenti, forse sul finire del 1800, c'è stato un riordino dei confini tra il comune di Seneghe, Milis, San Vero Milis e Narbolia. Così è avvenuto che molti terreni e costruzioni sono passati da un comune all'altro. Questo spiega perché la chiesa pur essendo in territorio di Milis appartenesse sin da tempi antichi a San Vero Milis ed a torto i Milesi ne rivendicavano la proprietà. Notizie tratte dal "QUADERNO DEGLI APPUNTI" di Angelo Meridda Dessena
- Chiesa di Santu Lussurzeddu - - San Lussorio - Antica chiesa sconsacrata ed abbandonata appartenente Questa statua proviene dalla alla Parrocchia di San Vero Milis. Cappella di San Filippo nella
Tanca Regia (Abbasanta)
STATUA DI SAN LUSSORIO DI SAN VERO MILIS Questa immagine è stata pubblicata assieme ad altre fotografie di una processione nella pagina internet di Facebook dal titolo: "San Vero e frazioni : foto, video e canzoni". (si vede molto bene il collare in pelle che veniva fatto baciare ai pellegrini contro i mali alla gola) -----<<>>-----
§-Questa chiesa veniva chiamata di "Santu Lussurzeddu" perché la statua di S. Lussorio era piccola (circa 90/100 centimetri). §- Venne dismessa dopo la seconda Guerra Mondiale. §- La festa si faceva otto giorni dopo ferragosto il 21/22 ma veniva spostata se non cadeva di domenica (vespro) e di lunedì (festa). §- Una festa con vespro si faceva anche in Aprile. §- La statua di San Lussorio, vestito da soldato romano, era sistemata dentro una nicchia sopra la mensa dell’altare. Dopo la chiusura della chiesa, la statua venne portata nella Parrocchiale di San Vero Milis e lì venne bruciata in un non meglio precisato Sabato-Santo della seconda metà del 1900. Infatti tutti gli arredi sacri, come mobili, statue ecc. ormai dismessi o rovinati, venivano bruciati sempre il Sabato-Santo; pare
fosse il metodo
più efficace per
difendersi dai tarli. §- Celebravano le messe (anche dieci messe) molti preti venuti dai paesi del circondario. Era credenza comune tra la popolazione che baciando il collare di pelle che la statua del Santo portava al collo si guariva o si rimaneva indenni da malattie della gola. §- I Milesi andavano alla festa per vendere frutta e pesci. Un tempo, prima della seconda Guerra, i Milesi portarono via la statua rivendicandone la proprietà in quanto la chiesa si trovava in territorio del comune di Milis. Venne restituita con l’intervento dei carabinieri. §- La festa, con grande concorso di gente da tutti i paesi del circondario, si faceva solo nella chiesa campestre con anche la
processione attorno alla
chiesa. ---------------------- N.B. - tutte queste notizie mi sono state gentilmente fornite oralmente dai signori ALA Raimondo classe 1913 e CINO
Pietro classe 1927
di San Vero
Milis. San Vero Milis 4 - 11- 2004
Angelo Meridda Dessena
"Croci di confine" Nei pressi della chiesa di Santu Lussurzeddu si trovano due croci di confine incise su due massi. Anticamente queste croci eranomolto usate per delimitare i confini delle proprietà e sono citate nei Condaghi e in numerosi documenti ed atti notarili. |